Elly Schlein raggiunge un’intesa con Giuseppe Conte sul salario minimo: “Il successo lo otterremo in caso di approvazione”.
Attorno allo stesso tavolo per parlare di salari e inflazione, Elly Schlein ha discusso sul tema con Giuseppe Conte, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. La segretaria del Pd si trova in accordo con il leader di M5s, sostenendo che questo è solo l’inizio di un percorso che verrà ostacolato dal governo Meloni.
Schlein: “Una proposta condivisa”
Le opposizioni, durante l’incontro, hanno espresso la condivisione di un pensiero unico per quanto riguarda il salario minimo. “Il successo lo otterremo con l’approvazione del salario minimo in Italia”, ha detto Elly Schlein.
“Sono contenta che il lavoro delle opposizioni abbia portato a una convergenza significativa su un tema fondamentale. Sotto alla soglia dei 9 euro l’ora non si chiama lavoro, si chiama sfruttamento. Con una proposta condivisa saremo più efficaci. Certo, non è sufficiente per risolvere tutti i problemi”, ha chiosato la segretaria del Pd.
Parlando del taglio del cuneo fiscale, entrato in vigore in questi giorni, sostiene che “va reso strutturale”. “Non è il momento di fare bonus temporanei, ma non va messo in contrapposizione con il salario minimo. E non si può non capire che la crisi della natalità è fortemente legata alla precarietà che colpisce soprattutto donne e giovani”, spiega la dem.
Giuseppe Conte dalla parte dei lavoratori
Giuseppe Conte si trova sulla stessa lunghezza d’onda di Schlein, dichiarando di voler offrire ai lavoratori italiani “la dignità sociale di portare a casa buste paga adeguate”. L’ex presidente del Consiglio chiarisce però che “l’obiettivo non è a portata di mano, perché la presidente Meloni e la ministra Calderone hanno avuto reazioni di chiusura”.
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, d’altra parte chiede di portare la discussione su “un diverso modello di sviluppo, che torni a mettere al centro la persona, il lavoro”, sottolineando che “lo strumento del salario minimo va introdotto, ma non è abbastanza“.
D’accordo anche il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che commenta: “Sul salario minimo eravamo solo preoccupati che causasse l’uscita dai contratti nazionali, se è agganciato siamo d’accordo, lo abbiamo detto da molto tempo”.
“Il governo non ha una visione”
Poi Schlein e Conte iniziano ad attaccare il governo parlando di redistribuzione. “Questo è un governo campione di rinvii e scaricabarile, solo che così non si aumentano i salari, non si aiutano le famiglie a pagare l’affitto”, dice la segretaria dem.
Per la politica, questo “non è un governo inconsapevole, è una precisa strategia politica, quella di aumentare diseguaglianze e precarietà del lavoro, mentre ritardano sull’attuazione del Pnrr”. Poi aggiunge: “Serve redistribuzione, delle ricchezze, dei saperi e del tempo”.
“Questo governo non ha una visione, e lo dimostra la linea internazionale”, continua poi Giuseppe Conte contro il governo Meloni. “C’è un indecisionismo cronico. Meloni ha lodato Orban e Morawiecki perché hanno bocciato il nostro progetto di redistribuzione dei migranti, ha detto che fanno bene, ma allora cosa vai a fare in Europa?”, chiede sarcasticamente l’ex premier.
Dopo la critica sul Pnrr che “sta andando in malora”, il leader di M5s insiste sul reddito di cittadinanza dove “le categorie sono astratte, sono prese in giro”. “Poi dicono che non serve il salario minimo. È un governo della restaurazione, un governo reazionario. Gettano benzina sul fuoco, in modo consapevole stanno programmando un incendio sociale”, continua.